Collane, pendenti, bracciali in vetro di Murano

News | martedì, 27 febbraio, 2018

Ecco un breve excursus sull’arte e la tecnica di lavorazione del vetro a Venezia e Murano. Racconta lo scrittore romano Plinio il Vecchio come il primo utilizzo del vetro risalga al III millennio a.C. in Fenicia, lungo le coste orientali del mar Mediterraneo. La tecnica del soffiaggio risalirebbe invece al I secolo a.C. : nell’isola di Torcello, nei pressi di Venezia, sono stati rinvenuti oggetti in vetro risalenti ai secoli VII e VIII testimonianza concreta di come questa zona vanti unalunghissima tradizione della manifattura vetraria.

Sono infatti li scambi commerciali con l’Oriente che consentono alla Serenissima di importare non solo merci preziose, ma anche di acquisire e perfezionare le tecniche della lavorazione del vetro. La documentazione di un’attività vetraria nella zona è infatti testimoniata già nell’anno 982. Successivamente le vetrerie vennero spostate a Murano per motivi di sicurezza: nel 1292 il Gran Consiglio decretò lo spostamento di tutte le fabbriche di vetro in questa isola della Laguna Veneta, proprio per diminuire i rischi d’incendio. Larte vetraria divenne così appannaggio quasi esclusivo degli artigiani di quest’isoletta, un aspetto che rende oggi Murano uno dei più antichi centri di lavorazione del vetro ancora attivi. Una produzione che si colloca sempre ai vertici delleeccellenze manifatturiere italiane, custode di una tradizione millenaria e delle tecniche di lavorazione più disparate. Produrre una murrina consiste essenzialmente nella preparazione di un fascio di canne multicolori di vetro, disposte in modo che le loro sezioni trasversali seguano un disegno prestabilito. Le canne sono poi riscaldate e tirate fino ad ottenere il diametro desiderato. Dopo il raffreddamento, l'asta ottenuta viene tagliata in piccoli dischi di spessore variabile, che vanno da pochi millimetri a pochi centimetri.

I dischi sono a questo punto pronti per essere utilizzati in diversi modi. Il primo consiste nella stesura di delle murrine su una piastra metallica secondo un determinato disegno; le murrine vanno poi riscaldate e, facendo roteare su di esse la pea (il vetro fuso attaccato al tubo del maestro vetraio), vengono fatte aderire alla superficie dell’oggetto che si sta creando. Quando questo processo è terminato, il prodotto sarà rivestito da uno strato di vetro. Con il termine murrina (o murine) si indicano motivi colorati o immagini realizzate in una canna di vetro che diventano visibili quando la canna è tagliata in sezioni.

La lavorazione del vetro di Murano in piastra è la tecnica più recente. Su una lastra di vetro vengono sparsi diversi oggetti, come foglie di oro e argento e pezzi di Murrina, che vengono composti, con fantasia, per realizzare un grande disegno, sempre diverso ogni volta. Sul disegno così ottenuto, quindi, viene posta un’altra lastra di vetro, come fosse un panino. L’oggetto viene quindi tenuto in forno per una notte, in maniera da divenire un pezzo unico, e viene quindi tagliato per i vari oggetti a cui farà da ornamento. La lavorazione del vetro di Murano a lume è la più antica fra tutte. Il mastro vetraio, con una fiamma a gas che raggiunge temperature molto alte, fonde e mescola insieme diversi tipi di vetro e foglie di oro e argento, per creare delle forme e dei colori sempre differenti. E’ una tecnica che, da secoli, viene tramandata di padre in figlio, ma oggi non tutti vogliono impararla, perchè è molto laboriosa e richiede tantissima pazienza.

I vetri ottenuti da questa tecnica vengono usati per abbellire lampade, lampadari, collane, pendenti e bijoux. Un artista vetraio con cui abbiamo il piacere di collaborare è Giovanni Vergani che realizza ottimi manufatti in vetro di Murano e li combina con sapiente maestria realizzando stupendi pendenti, collane, bracciali, oggetti per bomboniere:https://www.cosedacasa.com/54-bijoux